Maria Flora Spagnuolo - Testimonianza

Armonia Corpo e Mente

Argomento: L'Autostima sul luogo di lavoro

Una testimonianza: Elena


Sono una vostra lettrice, mi chiamo Elena ho 35 anni, dopo l'università ho trovato lavoro in una grande azienda. Con i miei colleghi mi trovo bene ma sono sempre in ansia quando devo rapportarmi con i miei responsabili.

Sento il peso dell'autorità e non riesco ad essere me stessa nelle relazioni con i superiori, tendo ad essere troppo accondiscendente ed a non esprimere liberamente le mie opinioni.
Questo mio atteggiamento mi danneggia perchè non vengono valorizzate le mie capacità ed i miei 'capi' quasi non si accorgono di me, anzi spesso si rivolgono a me con toni sprezzanti ed arroganti.

Mi sento una vittima della mia incapacità di rapportarsi e rivedo il mio rapporto con mia madre.
Da piccola mia madre era sempre presente, ed ha creato con me un legame quasi ossessivo. Dipendevo per qualsiasi cosa da lei, non ho sviluppato durante l'infanzia e l'adolescenza un pensiero autonomo.
Questo mi ha creato problemi nella vita affettiva, i vari amici e ragazzi che frequentavo venivano sempre valutati da mia madre, che a volte li giudicava in modo pesante ed io non riuscivo ad argomentare nulla.

Ora finalmente a 35 anni e, dopo un rapporto fallito di circa 7 anni tra me ed un ragazzo tanto amato da mia madre, da 5 anni vivo da sola e da un anno ho un rapporto molto bello con il mio attuale compagno.
Però non sono ancora riuscita a superare i blocchi verso l'autorità nel mondo del lavoro ed è per questo che mi rivolgo a voi perchè possa imparare difendermi da questi attacchi personali rivolti dai miei responsabili e da mia madre.

La risposta di Maria Flora


Gentile Elena,
La tua lettera esprime un problema comune a molti, soprattutto negli ambienti di lavoro. Vediamo di scomporlo, per rendere il problema risolvibile da più fronti.

Cito e rispondo:
Con i miei colleghi mi trovo bene ma sono sempre in ansia quando devo rapportarmi con i miei responsabili. Sento il peso dell'autorità e non riesco ad essere me stessa nelle relazioni con i superiori, tendo ad essere troppo accondiscendente ed a non esprimere liberamente le mie opinioni.

Intanto a mio parere sei stata molto brava a 'fare il punto' della situazione e a 'leggerti' con tanta obiettività. Complimenti!
Dalle tue parole si evince che il tuo problema è quello di 'essere troppo accondiscendente'.

Partiamo innanzitutto da un presupposto: le parole che usiamo definiscono il nostro stato d'animo (A.Robbins la chiama 'La sintassi del successo' nel suo libro che trovi nella sezione Ora Anche Tu Puoi Trovare il Lavoro che davvero ti piace, del nostro portale).

Iniziamo quindi a sostituire le parole su un concetto fondamentale: cambia il tuo 'essere troppo accondiscendente' con 'essere assertiva' ovvero la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni, opinioni e i propri sentimenti, senza ansia esagerata, e di difendere i propri diritti senza ignorare quelli altrui (cfr. Wilkipedia).

Ok... mi dirai... bella definizione... e come faccio IO ad 'essere assertiva'?

Come in tutte le discipline, bisogna 'allenarsi'. Allenarsi a cambiare quello che non funziona. Ovvero il TUO atteggiamento ...
Ti suggerisco un paio di esercizi simpatici e molto semplici, che potrai fare anche sull'autobus mentre vai al lavoro o in qualunque momento tu lo ritenga opportuno ... prima di dormire o appena sveglia.... La questione è che devi 'addestrare la tua mente' ad un atteggiamento diverso.

Carissima amica, io parto da un presupposto importante: il cambiamento vero inizia dentro di noi. E tu sei davvero sulla buona strada.
Quindi ecco l''esercizio': inizia subito a creare nella tua mente una situazione tipica che ti crea quell'ansia che vuoi superare, ricrea una situazione con i tuoi capi ad esempio, e prova i seguenti atteggiamenti, come se fossi un'attrice che prova un personaggio.
Fai
-un bel respiro profondo;
-prendi coscienza del tuo corpo (la tua postura, se ti tocchi i capelli, dove guardi, come muovi le mani, come tieni la testa.... A volte sembriamo 'naturali' ma il corpo dà un milione di messaggi diversissimi dalle nostre intenzioni);
- dopodichè sforzati di assumere una bella postura naturale, senza incrociare le braccia e le gambe, soprattutto se in piedi (piuttosto tieni in mano una penna, un blocco,qualcosa);
- solleva e allinea il mento e raddrizza la colonna vertebrale;
- guarda sempre in faccia il tuo interlocutore. Non gesticolare troppo;
- non interrompere mentre parla e ascolta le sue parole e osservalo e prendi mentalmente nota del suo modo di muoversi;
- invece di pensare a cosa dire o non dire, rilassati e sorridi;
- fa vedere che ti interessi davvero a quello che lui dice;
- prenditi la libertà di non rispondere, al massimo di' un 'ci penso e le faccio sapere';
- e soprattutto, OSSERVA il tuo interlocutore; sposta l'attenzione su di lui, non per cercare conferma, ma, guarda come si muove, come gesticola, ascolta come parla, come direbbero nelle arti marziali, per 'studiare l'avversario';

Ora sei concentrata su chi hai di fronte e non piu' su te stessa....

Poi sorridi più spesso....
E fallo anche con te stessa, vai in bagno guardati allo specchio e fatti 'pat pat' sulla spalla con un bel 'Questa volta sei stata davvero brava, Elena!'

Allenati allenati allenati.



Continuo......
Questo mio atteggiamento mi danneggia perchè non vengono valorizzate le mie capacità, ed i miei 'capi' quasi non si accorgono di me, anzi spesso si rivolgono a me con toni sprezzanti ed arroganti.

Ok, siamo al nocciolo della situazione.... da queste righe deduciamo però un altro concetto fondamentale: COME NOI CI PERCEPIAMO VERSO GLI ALTRI.
E' vero che spesso gli 'altri' sono la causa di tutto il nostro malessere, ma, se non vogliamo cadere nella chiacchiera da luogo comune, è fondamentale capire un concetto, ovvero che tutta la nostra realtè è lo specchio di quello che siamo noi. E solo noi attiriamo determinate persone.... Spiegherò in altri articoli la Legge di Attrazione.

Cara amica, tu dici chiaro e tondo che 'Mi sento una vittima della mia incapacità di rapportarsi e rivedo il mio rapporto con mia madre'.
Senza scomodare la psicoanalisi ti dico che SEI TU CHE TI PERCEPISCI COME UNA VITTIMA! Il mondo non fa altro che rispondere a questa tua percezione di te stessa...
So che non è semplice... ma PROVA A CAPOVOLGERE LA SITUAZIONE. Per un momento concentrati su di te, analizza la tua postura, la tua voce, il tono forse un po' lamentoso delle tue parole, se ti senti una vittima ti comporterai come tale, e tutto il tuo corpo rifletterà questo, e PER FORZA GLI ALTRI TI TRATTANO DA SCHIFO.
Quindi ripeto, un bel respiro e piano piano cambiamo questo atteggiamento!

Continuiamo...
Non sono ancora riuscita a superare i blocchi verso l'autorità nel mondo del lavoro ed è per questo che mi rivolgo a voi perchè possa imparare difendermi da questi attacchi personali rivolti dai miei responsabili e da mia madre.

Mia cara, la migliore autodifesa è cambiare atteggiamento.
Ok, concordo con te non si riesce in due minuti, ma è solo una questione di allenamento mentale. Poi vedrai che le cose intorno a te cambieranno automaticamente, magari il tuo capo va via, o tu cambi lavoro, e attirerai vicino a te persone che ti valorizzano per il semplice motivo che SEI TU che hai iniziato a valorizzarti.

Prova, allenati, esercitati, raccontami i progressi.

Rimango a tua disposizione su www.givemeachance.it per qualsiasi ulteriore chiarimento o suggerimento fammi sapere come va!!

Con un sorriso.
MFS